Le famiglie dei bambini malati non hanno fiducia nella Calabria

Il 75,1% continua a decidere di curare i figli negli ospedali di altre regioni.

Autore: Domenico Marino

La sanità calabrese è malata. Nel corso del convegno sui “Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in ospedale”, organizzato dall’associazione “Gianmarco De Maria”, si è alzato ancora una volta il grido delle famiglie che chiedono risposte adeguate. Soprattutto quante vivono il dramma d’un figlio compito dal cancro. Dagli interventi e dalle testimonianze è emerso il silenzio della maggior parte delle istituzioni “che potrebbero fare”. È stata scattata la fotografia d’una oncoematologia pediatrica in Calabria malato terminale.

Dibattito a più voci Ampio e qualificato il parterre dei relatori al convegno organizzato dalla “Gianmarco De Maria”

Numeri impietosi

Secondo dati dell’Aieop (Associazione italiana di Emato Oncologia Pediatrica) il 75,1%delle famiglie calabresi che affrontano la malattia d’un figlio malato di tumore lascia la propria casa per trasferirsi altrove. Un dato che urla nelle orecchie, di chi è chiamato a fare scelte per garantire la salute dei propri cittadini, nel tentativo di farsi ascoltare.
Il sindaco Franz Caruso si è soffermato sulle criticità e difficoltà che sta vivendo l’ ospedale cittadino nei servizi che dovrebbe garantire. In queste difficoltà purtroppo rientrano anche i piccoli pazienti di area pediatrica (Pronto Soccorso pediatrico e Terapia Intensiva Pediatrica).
La parola dell’arcivescovo Giovanni Checchinato, invece, sono state di esortazione e vigilante attenzione, particolarmente per le prossime scelte politiche (con focus sull’Autonomia differenziata in merito alla quale il presule è duramente critico) che sembrano sospettosamente andare contro la nostra terra e conseguentemente sui suoi abitanti più fragili e “invisibili ”.
Il magistrato Biagio Politano ha invece fermato la sua attenzione sulla Carta di Each, bella esortazione a prendersi cura dei più piccoli, anzi ad «averne cura…», anche se «da essa non deriva un obbligo nell’applicazione».
Il commissario dell’Azienda ospedaliera, Vitaliano De Salazar, ha sottolineato di non avere ereditato un’Azienda in salute, dicendosi consapevole delle difficoltà e chiedendo l’aiuto e il sostegno dei cittadini e delle associazioni che a vario titolo collaborano con l’ospedale.
Presidente e vice presidente della
Fiagop (Federazione nazionale associazioni genitori e guariti Oncologia pediatrica), Paolo Viti e Angelo Ricci, hanno sottolineato l’importanza dell’alleanza tra le associazioni di genitori e le istituzioni di prossimità, in particolare con l’Azienda ospedaliera di riferimento e la Regione, unico punto di riferimento nelle scelte di politiche sanitarie calabresi. Hanno ricordato che «le associazioni federate non sono mere dispensatrici di “donazioni” o di attività di volontariato, ma costituiscono un “sapere esperto” che andrebbe valorizzato ed utilizzato, coinvolgendole anche nelle scelte di politica sanitaria riguardanti quelle a favore dei bambini e degli adolescenti.

È cruciale coinvolgere
nelle decisioni
le sigle che aiutano
i parenti dei piccoli
pazienti oncologici

I relatori del convegno sui diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale.
Da sinistra:
– Franco De Maria, Direttore dell’Associazione Gianmarco De Maria e moderatore del convegno
– Angelo Ricci, Vice-Presidente FIAGOP
– Vitaliano De Salazar, Commissario A.O. di Cosenza
– Franz Caruso, Sindaco di Cosenza
– Biagio Politano, Magistrato
– Paolo Viti, Presidente FIAGOP

Autonomia differenziata
Il convegno del “Rendano ” non ha dimenticato l’Autonomia differenziata, denunciando «il silenzio di chi dovrebbe informare, salvo alcune eccezioni come la Chiesa, strutturalmente dalla parte degli “ultimi” o di movimenti politici della parte opposta all’attuale governo regionale ma che forse scordano che fu proprio un governo di sinistra nel 2001 ad attuare la riforma del Titolo V della Costituzione aprendo la strada al progetto di autonomia differenziata che, a differenza di quanto scritto nella nostra Costituzione, non considererà i cittadini tutti uguali nei diritti e nei doveri, ma che impoverirà i più poveri (e tra questi ci siamo noi) a favore delle regioni più ricche».

Fonte: Gazzetta del Sud, edizione Cosenza, Martedì 16 Aprile 2024, pagina 25

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